SILENT FILM PRODUCTION

Le mie nuove produzioni per il Cinema Muto

CABIRIA

Da questo link potete visionare il video promo:

Cabiria Soundtrack di e con Marco Castelli

Cabiria, Visione Storica del III° Secolo a.C. viene girato da Giovanni Pastrone nel 1914 e segna alcuni passaggi fondamentali per la storia del cinema muto.
Durante la seconda guerra punica (219 a.C.) la piccola Cabiria, rapita e venduta come schiava a Cartagine, sta per essere sacrificata al dio Moloch, ma viene salvata da un patrizio romano e dal suo schiavo Maciste.
Fu D'Annunzio a ideare il nome Cabiria, "nata dal fuoco", e a volerlo come titolo della pellicola, sebbene l'intera sceneggiatura sia stata attribuita a D'Annunzio, in realtà il poeta fu incaricato di inventare i nomi dei personaggi ed a comporre le innovative didascalie del film.
È il più costoso, grandioso, famoso film storico italiano del muto, uno dei primissimi colossal, che intendeva collegare la tradizione teatrale, la pittura, la musica, la letteratura ed ebbe grande influenza anche su Hollywood per le innovazioni tecniche e stilistiche come l'uso sistematico della carrellata.
Marco Castelli , che da anni svolge la sua attività non solo nel mondo del jazz, ma anche nell'ambito del teatro, della danza e della performance contemporanea, è uno specialista della composizione ed esecuzione per le musiche di scena, si propone per la sonorizzazione dal vivo di Cabiria in 'solo' con la formula 'sax & live eletronics', trasportando il pubblico in un mondo sonoro che rende ancora più emozionante la visione delle incredibili scene della pellicola, conferendole, una sorprendente modernità.

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L'INFERNO

Da questo link potete visionare il video promo:

L'Inferno Soundtrack di e con Marco Castelli

L'Inferno film muto dei primi anni del 900, di Francesco Bertolini, Giuseppe de Liguoro e Adolfo Padovan, prodotto dalla Milano Films, è il primo lungometraggio della storia cinematografica italiana.
Adattamento della Prima Cantica della Divina Commedia, è stato a lungo disponibile solo in copie danneggiate, mutile o censurate, L'Inferno è stato restituito alla sua edizione princeps, alla corretta successione delle inquadrature, alla pienezza della sua luce e dei suoi colori da un lungo lavoro di restauro curato dalla Cineteca di Bologna.
Cent’anni dopo, lo spettatore si trova nuovamente avvolto tra la desolazione delle lande bucate dai sepolcri aperti, bagliori repentini, la petrosità degli orridi, l’acume dei roveti secchi, dannati striscianti o che procedono decapitati mutilati sventrati, le fattezze bizzarre delle creature mitologiche, le mostruose metamorfosi.

 

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